TERMINI TECNICI DEL PORFIDO TRENTINO

Abbiamo voluto inserire questa pagina dedicata ai termini tecnici usati nel settore del porfido trentino. Termini usati a partire dall’escavazione fino alla posa in opera del materiale prodotto, la descrizione sarà in riferimento al gergo del settore in quanto alcuni termini presi fuori argomento possono avere altri significati.

Più in uso

Al momento trovate una carrellata dei termini tecnici più in uso, che magari per gli esperti del settore possono sembrare banali ma per chi si affaccia al mondo del porfido per la prima volta potranno essere d’aiuto anche per interpretare un semplice preventivo.

Aggiornamento

Questa pagina può essere soggetta a modifiche ed in particolare può essere integrata con altri termini tecnici. Per comodità di consultazione controllare sempre la data di aggiornamento sotto:

18 gennaio 2024

A

  • A coltello: spessore differente di una singola piastra che in natura si presenta con esempio 4 cm da un lato e si assottiglia fino a 2 cm dall’altro lato.
  • A correre: termine usato per descrivere la lunghezza di una piastra che di norma parte da minimo la misura della larghezza fino a una misura indefinita in quanto in fase di lavorazione si taglierà una larghezza fissa definita dall’operatore e la lunghezza massima possibile data dalla lastra grezza.
  • Acquatura: pendenza data durante la posa in opera a gradini, copertine e soglie.
  • Aggetto: di solito sporgenza della pedata di un gradino rispetto all’alzata sottostante max 2,5 cm.
  • Alla rinfusa: si intende materiale come i cubetti o smolleri piuttosto che ciottoli che viene caricato sfuso senza imballaggio.
  • Allettamento: strato di materiale solo sabbia o misto sabbia/cemento o ghiaino sul quale si posano gli elementi
  • Archi contrastanti: il classico disegno di posa dei cubetti ad arco

B

  • Bocciardatura: lavorazione fatta con apposito attrezzo (bocciarda ad aria compressa) martellatura della superficie
  • Boiacca: impasto semiliquido di acqua e cemento
  • Bugnato: elementi di porfido spaccati grezzi con superficie a vista a “bugna”

C

  • Caditoia: lastra o coperchio che chiude il pozzetto di raccolta acque, può avere i fori in diversi modi
  • Calibratura: lavorazione in riduzione dello spessore di una lastra fino ad una misura precisa
  • Campitura: spazio definito che presenta composizioni costanti e ripetute fino a formare un disegno
  • Cappello: elemento piastra orizzontale che copre la parte alta di un pilastro o simile
  • Cerchi concentrici: disegno di posa che prevede cerchi uno dentro l’altro
  • Chiusino: lastra o coperchio che chiude un pozzetto per impianti e/o scarichi sotterranei
  • Coda di pavone: tipica geometria di posa per i cubetti con il disegno di marmo che si ripete
  • Costa a spacco: superficie laterale di una lastra tranciata con macchina oleodinamica a pressione
  • Costa fresata (segata): superficie laterale di una lastra segata con dischi diamantati (quasi levigata)
  • Costipazione o vibrazione o compattamento: di solito su pavimento in cubetti, è l’azione manuale (con mazzaranga) o meccanica (con piastra vibrante) che serve a compattare la pietra con il materiale di allettamento e per allineare perfettamente sul piano orizzontale i singoli elementi che compongono la pavimentazione

D

  • Disegno di posa: progetto di disposizione degli elementi lapidei di porfido atto a definire ed illustrare lo schema di posa
  • Dislivello: differenza di livello tra le superfici di due o più elementi adiacenti separati dalla fuga o giunto

E

  • Effetti cromatici: è un effetto della variegata cromia di colori del piano naturale del porfido che si presenta con sfumature uniche e colori che vanno dal grigio al rosso passando per il viola attraverso tutta una serie di sfumature e gradazioni
  • Efflorescenza: deposito di cristalli visibili di solito di colore bianco sporco con aspetto tipo polvere che si forma su murature, intonaci e pietre
  • Esfoliazione: degradazione di un manufatto di porfido che si presenta con il distacco di uno o più strati superficiali

F

  • Faccia a vista: la superficie di un elemento che rimane visibile dopo la posa in opera
  • Fascia: serie di elementi a delimitare una campitura, una superficie ben definita o parti di essa
  • Fiammatura: lavorazione superficiale di lastre ottenuta con fiamma ossipropanica per rendere ruvida la parte segata
  • Filo: lo spigolo orizzontale di un elemento
  • Fuga: lo spazio che rimane tra gli elementi dopo la posa
  • Fugare: il riempimento degli spazi tra gli elementi con sabbia, sabbia/cemento, ghiaino o altri prodotti
  • Fughe sorelle: fughe di più elementi lungo uno stesso allineamento non predefinito

G

  • Giarél: ghiaino secco frantumato e lavato con diverse granulometrie, usato spesso per la posa dei cubetti
  • Giunto: piani di vicinanza tra le coste o le teste di elementi adiacenti dopo la posa
  • Giunto aperto: distanza superiore a un millimetro tra lastre adiacenti, visibile a occhio nudo
  • Giunto chiuso: distanza tendente a zero tra elementi adiacenti
  • Giunto evidenziato: chiuso o aperto è evidenziato tramite smusso o altra lavorazione per renderlo gradevole alla vista
  • Giunto nascosto: giunto mascherato con cemento o altro al fine di renderlo impercettibile
  • Gocciolatoio: fresata eseguita sulla faccia inferiore di piastre lungo il bordo per causare il distacco delle gocce d’acqua
  • Granulometria: tecnica di analisi che permette di identificare forme e dimensioni dei granuli componenti una roccia
  • Grezzo: in genere si usa per identificare la materia prima per fare i cubetti nello specifico identifica un elemento non completo, da rifinire
  • Guida: una o più file di cubetti paralleli al perimetro dello spazio da pavimentare

I

  • Imbottitura: strato di malta di allettamento tra l’elemento e il sottofondo o parete

L

  • Lasso: è la fessurazione che c’è tra due lastre che sembrano incollate ma in realtà sono due corpi divisi
  • Lastrame (mosaico, opera incerta): lastra grezza informe, distinta per pezzatura e spessore

M

  • Martellina: attrezzo manuale simile al martello ma con la punta più piatta e allungata, serve per scavare la sabbia quando si posano i cubetti
  • Mazzaranga: strumento o attrezzo ad utilizzo manuale che serve per costipare o compattare i cubetti con il materiale di alletamento nella fase finale della posa, spesso si usa per rifiniture e/o correzzioni di precisione sul piano finito
  • Martellone pneumatico: attrezzo a funzionamento oleodinamico che di solito si monta su pala meccanica gommata e serve per spaccare i grossi blocchi in cava per una prima selezione del materiale
  • Mezzotoro: tipo di lavorazione a fresa, di solito sui gradini (costa a vista arrotondata per la metà superiore)
  • Mosaico: detto anche lastrame o opera incerta, ha forma irregolare e spessore variabile da 3 a 5 cm circa, è uno dei prodotti risultanti dalla prima lavorazione e si utilizza direttamente per la posa senza passare per la seconda lavorazione.
  • Morsa: l’ultima fila di cubetti all’esterno della randa, devono essere sfalsati per metà misura tra loro, uno dentro e uno fuori

P

  • Pedata: elemento orizzontale del gradino
  • Pezzatura: termine che si usa per indicare le dimensioni dei vari prodotti
  • Piane: posizionamento di mine al piede del gradone al fronte cava tramite foratura della parete con apposito macchinario per abbattere parte della parete in porfido e ottenere così materiale per la lavorazione
  • Piano di posa: superficie/sottofondo sul quale si posa lo strato di porfido e materiali di allettamento
  • Piano cava: superficie grezza dei materiali di solito è il piano visto una volta posato, è leggermente ruvido (dipende dalle zone di estrazione) ha colori misti e le lastre sono di spessori variabili
  • Piano sega: superficie lavorata dei materiali tagliati con macchine a dischi diamantati, il piano è liscio come quello di una superficie levigata
  • Piastra vibrante: macchina a motore che vibra per costipare il terreno
  • Plinto/dardine: manufatto utilizzato in coppia alle estremità di un passo carraio
  • Pozzetto: cavità apribile che da accesso a impianti sotterranei, di solito fatto di cemento

R

  • Randa: è una fascia della superficie da pavimentare, normalmente delimitata da due spaghi che danno la quota del piano finito
  • Resina poliuretanica: resina utilizzata per la sigillatura dei giunti o stuccatura delle fughe (di solito nei cubetti)
  • Romana: tipo di posa in opera di solito delle piastrelle a spacco oppure di quelle a coste segate
  • Ruggine: macchie naturali di idrossido di ferro o altri elementi chimici presenti sul piano cava (caratteristica del porfido)

S

  • Sabbiatura: finitura della superficie ottenuta con getto di aria compressa e sabbia fine al quarzo
  • Scarpél: in italiano scalpello, ha la testa con un dente in widia, è un attrezzo che serve per lavorare il porfido con l’ausilio di una mazzetta
  • Semilucido: lavorazione del piano cava, il piano di calpestio viene levigato nella parte più alta della piastra, gli avvallamenti rimangono grezzi come il piano cava originario
  • Sigillatura: riempimento delle fughe/giunti o interstizi tra una pietra e l’altra
  • Sfaldatura: divisione di lastre secondo i piani naturali, in generale è possibile anche su tutti i prodotti finiti
  • Sgiàndin: attrezzo simile allo scalpello con dente in widia che serve per rifinire i vari lavorati di porfido
  • Sottofondo: strato orizzontale interposto tra il terreno e quella che sarà la pavimentazione finale
  • Sottomisura: riferito alle piastrelle che di norma devono avere la lunghezza minima pari alla misura della propria larghezza (pezzi da minimo quadrati in su)
  • Sottosquadra: riferito alle piastrelle che di norma devono avere i quattro lati in squadra quindi con angoli di 90 gradi, tuttavia nella lavorazione con coste a spacco è possibile e tollerabile che qualche lato possa non essere perfettamente in squadra causa appunto il tipo di lavorazione
  • Spacco: tipo di lavorazione, con il termine coste a spacco si intende coste tranciate con macchina oleodinamica mentre per gradini e copertine costa a vista a spacco è inteso come costa lavorata e non liscia da fresa
  • Spazzolatura: tipo di lavorazione di solito relativa al piano fiammato, in pratica si rende più liscio il piano fiammato che normalmente è ruvido al tatto
  • Split: ghiaino secco frantumato e lavato, normalmente in granulometria 4/6 oppure 4/8 mm
  • Stilatura: rasatura della sigillatura o stuccatura a quote più complanari possibili a quella degli elementi in porfido da essa collegati
  • Stòl/Stoi: galleria/e scavata/e nella roccia, si usavano per posizionare l’esplosivo e staccare il porfido dalla montagna per poterlo lavorare
  • Stuccatura: riempimento delle fughe/giunti o interstizi tra una pietra e l’altra

T

  • Toro: tipo di lavorazione a fresa, di solito sui gradini (costa a vista arrotondata)
  • Tranciato: tipo di lavorazione, come lo spacco soltanto che si riferisce a spessori più grossi di solito tranciato faccia a vista per rivestimento muri
  • Trancia: macchina oleodinamica utilizzata per lo spacco del porfido e quindi per la produzione dei cubetti ed in generale di tutti gli altri prodotti definiti appunto a spacco

V

  • Ventaglio: altro tipo di posa dei cubetti, anche detto “a coda di pavone” di solito realizzato con due tipologie diverse di materiale porfido e marmo o granito

W

  • Widia: placchette di metallo duro inserite sugli utensili per poter lavorare una pietra dura come il porfido

CHIAMA ORA

il laboratorio per informazioni sui prodotti di porfido

+39 0461 689202

Pietre Trentine Progetto Porfido Snc