PORFIDO TRENTINO
Pietra naturale di alta qualità
Il porfido trentino è sicuramente la più conosciuta tra le pietre naturali del mondo. Utilizzato come primo importante sistema di pavimentazione in cubetti di strade e piazze in piccoli centri storici ma da subito anche nelle grandi città.
Il primo impiego
Tuttavia va ricordato che il primo vero e proprio impiego del porfido trentino è stato l’utilizzo come materiale per copertura dei tetti.
Proprietà di resistenza uniche
Infatti le proprietà di resistenza fisico-chimica piuttosto che l’alta resistenza agli agenti atmosferici, specialmente al gelo e disgelo, alle piogge e alla neve, lo rendono alternativo ancora oggi ad altri sistemi di copertura di tetti. Particolarmente rilevante il fatto di poter essere sfaldato in lastre di importante pezzatura e di ridotto spessore.
I colori del porfido trentino
Più degna di nota e famosa è la variegata cromia del porfido che si presenta con sfumature uniche, a volte paragonate a dipinti. Questi effetti cromatici sono di colori che vanno dal grigio chiaro al grigio verde azzurro, dal viola al viola rosso e per finire dal rosso ruggine tendente al giallo con tutte le varie sfumature.
L’effetto più bello
Questa importante caratteristica del piano cava colorato del porfido trentino darà al lavoro finito un particolare e gradevole gioco di colori sfumati e ben amalgamati tra di loro. Questo effetto sarà maggiore quanto più piccoli saranno i singoli prodotti messi in opera, il meglio di questo effetto si ha con i pavimenti di cubetti il meglio si ottiene con la misura 4/6 cm.
Caratteristiche
Le principali caratteristiche che identificano un ottimo materiale per pavimentazione in esterni sono quantificate con valori e coefficienti ben precisi, di seguito le principali:
- Resistenza all’usura (attrito radente)
- Resistenza a rottura e compressione (carico di rottura a compressione)
- Resiste al gelo (gelività)
- Dilatazione (variazione di volume)
- Imbibizione (aumento di peso per immersione in liquido)
I primi tre coefficienti sono sicuramente i più importanti, e per tutti e tre questi coefficienti il porfido trentino si può considerare tra le migliori e più resistenti pietre naturali estratte in Europa.
Prodotti
Dalla lavorazione del porfido trentino si possono avere un grande numero di prodotti. Il fattore determinante nella produzione dei manufatti è lo spessore delle lastre grezze. Infatti con gli spessori più bassi si sceglie il mosaico o opera incerta. Con lo stesso spessore ma con pezzatura più grande abbiamo il mosaico gigante. Il gigante è selezionato in parte per essere messo in opera direttamente e in parte andrà alla seconda lavorazione. Lì si fanno le piastrelle a spacco oppure a coste segate. Infine con i pezzi più piccoli ma di spessore maggiore avremo il materiale grezzo per fare i cubetti che a loro volta saranno tagliati di misura in funzione dello spessore del materiale grezzo.
La cava
L’estrazione del porfido avviene a cielo aperto, in lotti di escavazione su gradini di circa 10/30 metri di altezza. Il distacco del materiale dalla montagna avviene tramite mine. Successivamente i blocchi grossi vengono spaccati con l’ausilio di mezzi meccanici per lo più pale meccaniche gommate, munite di martellone pneumatico. I blocchi più piccoli invece vengono lavorati manualmente dagli operai che con gli appositi attrezzi, mazze e cunei aprono i blocchi e li sfaldano in lastre sfruttando le fessurazioni naturali, ottenendo così le lastre di vari spessori e dimensioni. Queste lastre sono poi selezionate per spessore e pezzatura, quindi disposte su bancali di legno o in apposite benne di ferro e portate alla seconda lavorazione oppure destinate direttamente alla vendita.
CARATTERISTICHE FISICHE
Le principali caratteristiche fisiche e tecniche del porfido trentino
Il porfido
Con il termine porfido si vuole identificare il prodotto effusivo ignimbritico che nel Trentino viene datato nel Premiano inferiore.
Roccia vulcanica
Il porfido è un tipo particolare di roccia vulcanica. Fa parte della piattaforma porfirica atesina formatasi circa 260 milioni di anni fa in conseguenza di un’intensa attività vulcanica. La stessa è proseguita per parecchi milioni di anni con un continuo ripetersi di fasi eruttive alternate ad altre fasi di stasi di conseguenza tra le varie rocce effusive che si sono formate ci sono le ignimbriti, è proprio da queste che si estrae il porfido.
Cosa sono le ignimbriti
Le ignimbriti sono delle colate di miscele liquido gassose estremamente fluide alle alte temperature e molto ricche di gas.
Gli strati delle cave
Proprio per questo si sono espanse su una enorme superficie con spessori che variano da 5 a 20 metri formando la cosiddetta unità ignimbritica che può raggiungere anche spessori di centinaia di metri. Più precisamente il porfido viene estratto dalla ignimbrite riolitica, che si presenta con la caratteristica fessurazione verticale e frattura da percussione molto netta.
La lastrificazione del porfido
La lastrificazione tipica di tali rocce permette la divisibilità in lastre a piani paralleli caratteristiche fondamentali per la coltivazione delle cave. La struttura porfirica ha un elevato carico di rottura a pressione piuttosto che un’elevata resistenza agli agenti chimici, queste caratteristiche fanno del porfido trentino uno dei più importanti materiali per pavimentazione e per rivestimenti.
La chimica
Chimicamente il porfido trentino è composto da ossidi di alluminio, titanio, ferro, calcio, magnesio, potassio, sodio e per la maggior parte ossido di silicio. La composizione mineralogica è formata da quarzo, sanidino, plagioclasio, subordinatamente biotite, pirosseni e pasta vetrosa.
CENNI STORICI SUL PORFIDO
Doveroso un accenno alla storia del porfido trentino
Il porfido e la storia
Il porfido era conosciuto e usato fin dall’antichità, in particolare a testimonianza di ciò il ritrovamento di importanti reperti e monumenti storici risalenti alle civiltà assiro-babilonesi, egizie e romane.
Pietra regale
Nell’epoca romana era chiamato porfido rosso per il colore porpora, infatti era considerato una pietra regale e di grande prestigio. A tal proposito si dava il titolo di porfirogenito a chi nasceva in una stanza tutta rivestita di porfido. Una stanza interamente rivestita di porfido esisteva solo nei grandi palazzi dei potenti.
I sarcofagi di porfido rosso
Porfido dalla nascita alla morte, molti imperatori venivano anche sepolti in sarcofagi di porfido rosso. In quegli anni il porfido proveniva dall’Egitto utilizzato appunto per realizzare molti monumenti.
L'inizio dell'estrazione
In Trentino ci sono cenni storici relativi all’estrazione del porfido che risalgono al 1500-1600 si riferiscono alla zona di Piné, sembra che all’inizio il porfido era utilizzato come pietra da costruzione mentre successivamente le grandi e sottili piastre venivano impiegate come manto di copertura dei tetti.
I primi lavori
I primi lavori di pavimentazione con cubetti di porfido risalgono agli ultimi decenni del 1800 con l’apertura delle prime cave a Bolzano, tuttavia in Trentino la prima grande opera risale ai primi anni del 1900 quando venne costruita la nuova strada Gardolo-Albiano-Lases. Fu l’occasione per impiegare in maniera consistente il porfido che serviva sopratutto per fare muri di sostegno, cordonate e paracarri. Da allora di lì a poco ci fu la prima concessione a scavare ad Albiano.
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